La Sardegna è molto più di una meta turistica estiva.
Per chi lavora da remoto, questa terra può diventare una vera e propria base operativa, tra natura selvaggia, mare cristallino e piccoli borghi autentici.
Ecco 5 consigli per chi desidera viverla davvero, anche mentre lavora come nomade digitale.
1. Scegliere con cura la zona dove vivere e lavorare
La Sardegna è vasta e diversa in ogni sua parte.
Cagliari, Olbia e Alghero offrono buoni servizi, coworking e connessione stabile, perfetti per chi vuole restare vicino a un centro abitato.
Chi preferisce la tranquillità può optare per zone interne come la Barbagia o piccoli paesi costieri come Bosa o Santa Teresa di Gallura.
La scelta dipende dal tipo di esperienza che si cerca: più sociale e connessa oppure più immersiva e lenta.
2. Verificare la connessione internet prima di trasferirsi
Il paesaggio può essere mozzafiato, ma la connessione non sempre è all’altezza.
Prima di affittare una casa o una stanza, è importante chiedere la velocità della linea e fare uno speed test.
Nelle città principali, la fibra è ormai diffusa, ma in molti paesi dell’entroterra la rete è ancora lenta o instabile.
Per chi lavora online ogni giorno, questo può fare la differenza.
Una soluzione alternativa può essere l’utilizzo di router portatili con SIM dati.
3. Integrare il lavoro con la vita sull’isola
Lavorare da remoto non significa stare chiusi in casa.
La Sardegna offre la possibilità di vivere esperienze uniche anche nei momenti liberi.
Fare una passeggiata al tramonto in spiaggia, partecipare a una sagra in un piccolo paese, imparare a cucinare il pane carasau con chi vive lì: tutto questo aiuta a sentirsi parte del territorio.
Molti nomadi digitali trovano stimolante partecipare a eventi culturali locali, scoprire usanze e conoscere chi abita stabilmente l’isola.
4. Organizzare la propria giornata in base al ritmo sardo
In Sardegna il tempo sembra scorrere più lentamente.
E questo può diventare un vantaggio, se si impara ad adattare la propria routine.
Le giornate possono iniziare presto, per lavorare nelle ore più fresche, e proseguire con una pausa lunga a metà giornata.
Il pomeriggio si può dedicare a call, scrittura o progettazione, lasciando spazio alla sera per rilassarsi o uscire.
Adottare un ritmo più naturale aiuta a ridurre lo stress e ad aumentare la produttività.
5. Gestire bene la propria attività con Partita IVA
Molti nomadi digitali lavorano come freelance o consulenti.
Per operare legalmente e in modo organizzato, è fondamentale aprire una Partita IVA.
In Italia esiste il regime forfettario, pensato proprio per chi ha redditi contenuti e lavora in autonomia.
Consente una tassazione agevolata e meno burocrazia, ideale per chi vuole concentrarsi sul proprio lavoro senza perdere troppo tempo con la parte fiscale.
Per chi si trova in Sardegna e non ha un commercialista fisico di riferimento, esistono servizi online che semplificano tutto.
Fiscozen, ad esempio, è un servizio che aiuta chi ha la Partita IVA a gestire tasse, scadenze e fatture in modo semplice, con assistenza personalizzata anche da remoto.
Una soluzione utile per chi cambia spesso luogo e ha bisogno di un supporto chiaro e flessibile.
Bonus: vivere la Sardegna fuori stagione
Chi può scegliere dove lavorare, dovrebbe considerare la Sardegna anche in autunno, inverno o primavera.
Fuori stagione, l’isola è meno affollata, i prezzi degli alloggi sono più bassi e il clima è ancora mite.
È il momento perfetto per vivere i paesi, le tradizioni e la natura in modo autentico.
Molti nomadi digitali scelgono questo periodo proprio per godere della Sardegna più vera e silenziosa.
Diventare nomadi digitali in Sardegna significa più di lavorare con il mare davanti agli occhi. Significa rallentare, osservare, integrarsi con la vita dell’isola.
Con una buona connessione, una routine equilibrata e una gestione semplice della propria Partita IVA, è possibile trasformare ogni giornata in un’esperienza di lavoro e scoperta.